Ricetta per un TdR fantastico
Premessa
Questa ricetta si riferisce al TdR 2025, potrebbe non funzionare per il TdR 2026, o viceversa potrebbe funzionare per uno dei prossimi Trofei CONI o un’Alpe Adria…
Ci saranno riferimenti forse poco chiari per chi non c’era (in questo caso andate a chiedere a chi invece era lì), dati poco precisi (le pagine con i risultati rimarranno a lungo nel sito FISO).
È un piatto regionale, orgogliosamente veneto nella fattispecie, i lettori “foresti” possono provare a cimentarsi e prendere spunto dalla nostra esperienza senza farsi intimorire dalla regale criniera del nostro Leone.
Tempistiche
Il tempo di preparazione è abbastanza lungo; a seconda dei mezzi a disposizione (e non si parla solo di pulmini o automobili), può variare da qualche mese a qualche settimana.
Richiede il supporto di tecnici per la preparazione degli atleti, la disponibilità di presidenti di società per gli aspetti organizzativi, l’energia di volontari che hanno a cuore i ragazzi e il nostro bellissimo sport, la collaborazione e la fiducia di genitori che si fanno trovare sempre pronti e sorridenti (se serve un ragazzo in stazione alle ore 9.00, ci sarà; serve una bici a Palmanova alle ore 14.00? Senza dubbio. Cosa non farebbe una mamma, o un papà, per il proprio figliuolo!)
Il tempo di cottura è relativamente breve: bisogna tenere in forno a 30° per circa tre giorni, magari con una spruzzatina di pioggia tra la fine della CO e l’inizio della MTBO a rinfrescare l’atmosfera.
Sarebbe opportuno lasciar riposare circa 8 ore ogni sera, ma si sa, il TdR è una grande festa ed è giusto che i ragazzi si godano il tempo libero con i compagni di squadra. Anzi, l’opportunità è quella di stare insieme anche ai rivali, quelli che tra il “meno tre” e la punzonatura del Finish sono la nemesi, ma un attimo dopo diventano (e rimarranno sempre) “gli amici conosciuti facendo orienteering”.
Insomma, per un TdR fantastico ci vuole molto tempo, ma gli aspetti che contano di più sono l’impegno e la voglia di mettersi in gioco per farlo riuscire bene. Poco conta se si arriva in ritardo alla partenza del TrailO, l’importante è arrivare preparati e concentrati (2 primi posti su 2 gare di TrailO è un ottimo modo per cominciare). Non è così importante se ci rimane solo mezz’ora per rilassarsi in piscina, ci si gode quella mezz’ora (anche se la piscina era prenotata per un altro gruppo, e noi ci siamo imbucati) e poi via, a prepararsi per la cena.
Si può partire col botto vincendo la coppa di vincitori per la disciplina del TrailO, rimanere in testa alla classifica generale con dei risultati eccezionali nella CO Sprint, cedere il primato nell’MTBO e rimanere infine al secondo posto nonostante una staffetta mozzafiato, essendo comunque soddisfatti per aver dato tutto ed essere arrivati a soli 5 punti dalla vittoria.
Porzioni
La ricetta qui descritta è per 24 persone: 20 atleti e 4 accompagnatori. Gli atleti, tutti Junior, dagli 11 ai 20 anni. Qualcuno di loro con molta fame, e ci mancherebbe altro, visto che c’è chi si è dovuto sciroppare 4 gare su 4 in meno di 3 giorni, tutte con ottimi risultati, senza peraltro lamentarsi di nulla. C’è chi ha gareggiato contro avversari più esperti e più preparati, con consapevolezza, senza paura. C’è chi ha combattuto fino all’ultimo metro con grinta, senza mollare di un centimetro. E poi si sa, “Carne che cresse, no la sta ferma”, dopo le gare c’è da divertirsi!
Fino alle 23.00.
Minuto più, minuto meno…
La raccomandazione è quindi di abbondare con le quantità. Oltretutto potrebbero arrivare, per il gran finale, molti altri atleti, genitori, amici, (anche un presidente?) a fare il tifo e a partecipare alla festa. Non sia mai che per loro il piatto rimanga vuoto!
Ingredienti
Con gli ingredienti ci si può davvero sbizzarrire, è anzi consigliato sperimentare diversi abbinamenti e lasciar perdere il controllo preciso delle dosi.
Come si è sicuramente già capito da quanto descritto finora, gli aspetti più importanti sono le persone, con il loro atteggiamento positivo e la loro voglia di stare insieme. La disponibilità ad accettare i compagni di squadra e il loro carattere; ascoltare gli accompagnatori, le loro regole e i loro consigli.
Certo, ci sono anche le gare, le prestazioni, i briefing pre-gara, le notazioni tecniche, i de-briefing, i model e i warm-up, le scarpe più adatte per il terreno, la serietà nella gestione della gara dall’inizio alla fine. C’è la maturità di un gruppo di atleti che sanno mettere nello zaino anche impegno e rispetto; c’è un capitano che ha una statura (morale) consistente, sempre pronto a mettersi alla guida; c’è la presenza costante (a volte assillante) degli accompagnatori, che va oltre le dimensioni di un villaggio enorme, oltre le distanze tra ritrovi, partenze e arrivi, oltre le feste in piscina, gli esami in orari improbabili (questi non vale solo per gli accompagnatori, ma anche per gli atleti!) e oltre la capacità delle corde vocali di sostenere un incitamento anche quando chi è in gara probabilmente è già distante o troppo concentrato per trarne vigore.
Procedimento
A questo punto è superfluo parlare di come procedere per ottenere il nostro “piatto”. Un TdR fantastico dipende da un sacco di variabili diverse, molte delle quali sono già state elencate.
È fondamentale formare un gruppo Whatsapp e mettere tutte le indicazioni là dentro, in modo che, per esempio, chi deve fare MTBO sappia che deve portarsi il casco, che non servirà a chi NON deve fare MTBO; oppure in modo che tutti quanti si attrezzino per il pranzo al sacco, senza dover far la spesa all’ultimo (per fortuna il punto di incontro era vicino a un supermercato!).
Trovarsi tutti assieme, indossare una splendida maglia gialla che ci ha regalato una bionda Leonessa, formare quindi una vistosissima e invidiatissima macchia gialla in arena, a Palmanova, in mensa, sul podio… dappertutto!
Qualsiasi luogo può diventare una bisca: un’auto, una palestra, una spiaggia, un marciapiede, un muretto. Se ci fosse stata una coppa per i giochi di società, sarebbe stata del Veneto.
Consigli
Gli alloggi che ci vengono messi a disposizione sono sicuramente confortevoli, adatti a un weekend di questo tipo: non è il caso però di testare la pulizia usando la federa degli altrui cuscini sopra gli armadi;
Gli atleti Veneti sono di una bontà d’animo infinita, ma non provate a chiedere loro di fare una foto mescolati ai rivali di sempre durante le premiazioni; ciò potrà eventualmente succedere solo una volta tolta la maglia di gara.
Se dovete tenere a mente un sacco di aspetti organizzativi, controllate comunque il vostro zaino personale prima di lasciare la stanza per andare alla gara: potreste dover elemosinare un paio di pantaloncini e/o di calzini, per non dover correre in mutande. In alternativa potreste farvi regalare degli elegantissimi boxer con Leone stampato per rimanere freschi durante la gara e intimorire ogni avversario che dovesse incrociare il vostro percorso.
Conservazione
Purtroppo questo è un piatto che va consumato sul posto, gustato al momento, assaporato appena sfornato. Tutte le fragranze sono riservate a chi lo sta vivendo, e purtroppo per chi non c’era rimane solo il racconto dei partecipanti e la speranza di poter partecipare l’anno prossimo.
Quello che invece si può e si deve conservare è il ricordo di questo TdR 2025, in cui tutti i ragazzi hanno fatto del loro meglio, lottando come Leoni in gara dal primo all’ultimo.
Gli annali riporteranno freddamente un
1. Trentino 50
2. Veneto 55
3. Friuli Venezia Giulia 64
Risultato inaspettato, che per come è iniziata e per come si stava concludendo può addirittura starci stretto (siamo rimasti al primo posto fino alla MTBO, e poi ci siamo ritornati per un attimo alla quarta frazione della staffetta), ma di cui dobbiamo essere pienamente orgogliosi e soddisfatti.
Un immenso grazie a chi ci ha finanziato, aiutato, supportato, incitato.
Per noi questo era solo il primo piatto del menù, e se vedete in giro una macchia gialla non è un alone sulla tovaglia, quello è un gruppo di Leoni!